OLIve tree for Verified Emission Reduction generation | ||
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L’Università degli Studi di Perugia coordina il progetto OLIVER, finanziato nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea.
OLIVER ha lo scopo di sviluppare e certificare uno standard internazionale che consenta ai produttori di olio d'oliva di accedere al mercato dei crediti di carbonio, portando le aziende olivicole a vendere i propri certificati di carbonio ottenuti grazie all'adozione di specifiche pratiche agronomiche.
PERCHÉ LA COLTURA DELL'OLIVO?
Il settore dell'olio d'oliva è stato individuato come campo di applicazione pilota poiché l'olivo rappresenta la prima coltura arborea in termini di superficie nell'UE, che copre circa il 40% della superficie totale dedicata alle colture arboree nell'UE (circa 5,14 su 11,4 milioni di ettari) (Faostat, 2020) mentre nei Paesi mediterranei dell'UE rappresenta il 45% della superficie coltivata a piante arboree.
Ne consegue che il miglioramento delle pratiche agronomiche nell'olivicoltura può avere un impatto significativo a livello globale sulla riduzione delle emissioni e sull'aumento del sequestro dei gas ad effetto serra.
Gli oliveti sono spesso situati in aree marginali, che sono a rischio di abbandono a causa dell'insostenibilità economica.
L'abbandono degli oliveti comporta la perdita di importanti servizi ecosistemici (quali paesaggio, biodiversità, sequestro del carbonio, ecc.). Pertanto, il progetto
mira non solo ad aumentare la sostenibilità ambientale della coltura arborea, ma anche a migliorare la sostenibilità economica. Ciò si ottiene consentendo agli olivicoltori di vendere crediti di carbonio e di creare un valore aggiunto al prodotto in quanto proveniente da una filiera a basso o nullo impatto.
PUNTI SALIENTI DEL PROGETTO
OLIVER ha l'ambizione di avere un impatto sostanziale sul bilancio dei gas ad effetto serra (GHG) dell'olivicoltura mediterranea, considerando che questa coltura copre circa 4,6 milioni di ettari nell'UE e che quindi un miglioramento del bilancio dei GHG di questa pianta avrebbe un impatto globale significativo. A tal fine, OLIVER intende sviluppare un incentivo finanziario basato sulla vendita dei crediti di carbonio, derivanti dall'adozione di un approccio di carbon farming nella gestione degli oliveti, sul mercato volontario dei crediti di carbonio.
OBIETTIVI E SCOPO
Il progetto si propone di:
- promuovere pratiche agronomiche utili ad aumentare il sequestro di carbonio nel suolo o a ridurre le emissioni di gas serra per aumentare la sostenibilità ambientale dell'oliveto;
- calcolare le emissioni di gas serra evitate e l'aumento del sequestro di carbonio ottenuto grazie all'applicazione di pratiche agronomiche sostenibili nell'olivicoltura;
- calcolare i relativi crediti di carbonio, stabilendo un quadro normativo e un protocollo di certificazione per il settore agricolo al fine di accedere al mercato dei crediti di carbonio;
- fornire agli agricoltori uno strumento che valuti la sostenibilità ambientale, espressa in termini di impatto sulla CO2, delle pratiche agricole a maggiore sostenibilità applicate alla coltivazione dell'olivo e quantifichi i benefici economici che ne derivano;
- vendere questi crediti di carbonio sul mercato volontario, garantendo alle aziende agricole un ritorno economico e di immagine positivo;
- costituire un caso pratico di applicazione per l'olivicoltura, adatto anche alle altre colture arboree.
PRINCIPALI RISULTATI ATTESI
- Definizione di un protocollo per il settore agricolo (nello specifico per l'olivicoltura), validato e verificato da un Organismo di Certificazione, al fine di consentire alle aziende agricole di accedere al mercato volontario dei crediti di carbonio.
- Applicazione delle pratiche agronomiche sostenibili definite nel Protocollo OLIV.E.R. per generare crediti di carbonio; gli effetti saranno molteplici:
- riduzione delle emissioni di gas serra (da 0,52 tCO2eq/ha/anno a 0,4 tCO2eq/ha/anno);
- aumento del sequestro di carbonio (di 0,5 t CO2/ha/anno);
- miglioramento della qualità del suolo (più materia organica, meno fertilizzanti chimici, ecc.);
- conservazione della biodiversità, con particolare riferimento alle vecchie cultivar locali, negli oliveti salvati dall'abbandono;
- riduzione della vulnerabilità climatica dell'area coltivata;
- ottenimento di entrate aggiuntive dalla vendita dei crediti di carbonio, dalla certificazione Ecolabel e dal miglioramento dell'immagine dell'azienda agricola (con il conseguente valore aggiunto per i suoi prodotti).
PASSI SUCCESSIVI
Partendo dall'olivo, che è la più grande coltura arborea dell'UE, il progetto mira a definire un protocollo che possa essere applicato per generare crediti di carbonio per il mercato volontario. Con gli opportuni adattamenti, tale protocollo potrebbe essere applicato anche ad altre colture arboree del bacino del Mediterraneo.
I risultati di questo progetto incoraggeranno molte altre aziende olivicole a seguire lo stesso percorso, aumentando notevolmente l'impatto del progetto.
PARTNER DEL PROGETTO
Partecipano al progetto 11 partner situati in Italia, Spagna e Grecia:
UNIPG - Università degli Studi di Perugia - Perugia, Italia (coordinatore) |
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UNAPROL - Consorzio Olivicolo Italiano - Roma, Italia | |
NOESIS s.r.l. - European Development Consulting - Foligno, Italia | |
INASO PASEGES - Institouto Agrotikis kai Synetairistikis Oikonomias - Atene, Grecia | |
UEHR - Erevnitiko Panepistimiako Institouto Astikou Perivallontos kai Anthropinou Dynamikou - Atene, Grecia | |
TREE s.r.l. - Tecnologie Per La Riduzione Delle Emissioni Enginnering - Perugia, Italia | |
UJA - Universidad de Jaen - Jaen, Spagna | |
BV - Bureau Veritas Italia s.p.a. - Milano, Italia | |
TETIS - Tetis Institute s.r.l. - Genova, Italia | |
IFAPA - Instituto Andaluz de Investigacion y Formacion Agraria Pesquera Alimentaria y de la Produccion Ecologica - Siviglia, Spagna | |
ASAJA-JAÉN - Centro Provincial de Jovenes Agricultores - Jaen, Spagna |
LIFE OLIVER - Progetto n. 101114119 - Acronimo: LIFE22-CCM-IT-LIFE OLIVER
Liberatoria "Co-finanziato dall'Unione Europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione Europea o del CINEA. Né l'Unione Europea né l'autorità che ha concesso il finanziamento possono essere ritenuti responsabili per tali opinioni". |